Simona
Andrioletti
BIOGRAPHY
Lives and works in Munich and Milan
Simona Andrioletti’s artistic practice is rooted in a research-based approach and unfolds through a critical and active exploration of social and institutional structures. Through immersive installations, the artist investigates complex dynamics related to socio-political activism, systemic violence, and psychological defense mechanisms. Her work reflects on the conditions of disadvantage experienced by minority groups, as well as on moments of solidarity that enable marginalized communities to support one another and build resilient networks.
She is interested on issues related to gender-based violence from an intersectional perspective, taking into account the interplay of multiple identities and the structural biases that affect marginalized subjectivities in different ways, particularly within the FLINTA community. Language, writing, music, and immersive environments are central elements of her practice, which often adopts a militant tone and embraces forms of active participation.
Simona Andrioletti’s work as been exhibited in Art Institutions and galleries such as Kunsthalle Mannheim; Kunstverein Munich, Federkiel Stiftung, Nir Altman Galerie, Villa Stuck in Munich; MACRO in Rome; Museo del Novecento in Florence; Réféctoire des Nonnes in Lyon and Careof in Milan. In 2026, she will spend six months in New York, supported by a scholarship awarded by the German State Ministry for Research in the Arts.

Artist portrait by Jonas Höschl
(ITA)
Vive e lavora a Monaco di Baviera e Milano
La pratica artistica di Simona Andrioletti si fonda su un approccio research-based e si sviluppa attraverso un’esplorazione critica e attiva delle strutture sociali e istituzionali. Attraverso installazioni immersive, l’artista indaga dinamiche complesse legate all’attivismo socio-politico, alla violenza sistemica e ai meccanismi di difesa psicologica. Il suo lavoro riflette sulle condizioni di svantaggio vissute dai gruppi minoritari, così come sui momenti di solidarietà che permettono alle comunità emarginate di sostenersi reciprocamente e costruire reti resilienti.
É particolarmente interessata a tematiche legate alla violenza di genere da una prospettiva intersezionale, che considera l’intreccio di identità multiple e i bias strutturali che colpiscono in modo differenziato le soggettività marginalizzate, in particolare all'interno della comunità FLINTA. Linguaggio, scrittura, musica e ambienti immersivi sono elementi centrali della sua pratica, che spesso assume toni militanti e si apre a forme di partecipazione attiva.
Il lavoro di Simona Andrioletti è stato esposto in istituzioni artistiche e gallerie come: Kunsthalle Mannheim; Kunstverein München, Federkiel Stiftung, Nir Altman Galerie, Villa Stuck a Monaco di Baviera; MACRO a Roma; Museo del Novecento a Firenze; Réfectoire des Nonnes a Lione e Careof a Milano. Nel 2026 trascorrerà sei mesi a New York grazie a una borsa di studio finanziata dal Ministero statale tedesco per la Ricerca nelle Arti.
Vive e lavora a Monaco di Baviera e Milano
La pratica artistica di Simona Andrioletti si fonda su un approccio research-based e si sviluppa attraverso un’esplorazione critica e attiva delle strutture sociali e istituzionali. Attraverso installazioni immersive, l’artista indaga dinamiche complesse legate all’attivismo socio-politico, alla violenza sistemica e ai meccanismi di difesa psicologica. Il suo lavoro riflette sulle condizioni di svantaggio vissute dai gruppi minoritari, così come sui momenti di solidarietà che permettono alle comunità emarginate di sostenersi reciprocamente e costruire reti resilienti.
É particolarmente interessata a tematiche legate alla violenza di genere da una prospettiva intersezionale, che considera l’intreccio di identità multiple e i bias strutturali che colpiscono in modo differenziato le soggettività marginalizzate, in particolare all'interno della comunità FLINTA. Linguaggio, scrittura, musica e ambienti immersivi sono elementi centrali della sua pratica, che spesso assume toni militanti e si apre a forme di partecipazione attiva.
Il lavoro di Simona Andrioletti è stato esposto in istituzioni artistiche e gallerie come: Kunsthalle Mannheim; Kunstverein München, Federkiel Stiftung, Nir Altman Galerie, Villa Stuck a Monaco di Baviera; MACRO a Roma; Museo del Novecento a Firenze; Réfectoire des Nonnes a Lione e Careof a Milano. Nel 2026 trascorrerà sei mesi a New York grazie a una borsa di studio finanziata dal Ministero statale tedesco per la Ricerca nelle Arti.